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Kim Jong-nam, mistero fitto

Il veleno che ha ucciso il fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un non è stato iniettato

  • 15 febbraio 2017, 11:06
  • 8 giugno 2023, 04:15
Kim Jong Nam (a sinistra), fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong Un (a destra)

Kim Jong Nam (a sinistra), fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong Un (a destra)

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I nuovi dettagli emersi sull'omicidio di Kim Jong-nam, fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un, non aiutano ancora a risolvere i tanti punti oscuri della vicenda. La polizia ha annunciato l'arresto di una 28enne detentrice di un passaporto vietnamita, individuata grazie alle telecamere di sorveglianza dell'aeroporto.

La Corea del Sud ha confermato l'identità della vittima e il suo avvelenamento, ma non sono ancora chiare le modalità con le quali la sostanza letale è stata somministrata. L'intelligence di Seul non certifica l'uso di aghi per iniettarlo: oggi (mercoledì) il giornale malese The Star - citando il funzionario di polizia Fadzil Ahmat - riferisce che alle 9 del mattino (ora locale), un'ora prima dell'imbarco su un volo diretto a Macao, in partenza dall'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur, Kim si è rivolto a un addetto alle partenze, spiegando di essere stato aggredito alle spalle da qualcuno che gli aveva afferrato il viso e versato del liquido addosso. "Ha chiesto aiuto ed è stato immediatamente trasferito all'infermeria dell'aeroporto. Lamentava mal di testa ed era sul punto di svenire", ha spiegato il funzionario.

La crisi che ne ha provocato la morte è intervenuta successivamente, durante il trasporto in ospedale, ha concluso Fadzil Ahmat, confermando che due donne, considerate sospette, sono state viste lasciare la zona dell'aeroporto a bordo di un taxi.

ATS/M. Ang.

Dal TG12.30:

RG 07.00 del 15.02.2017 La corrispondenza di Laura Daverio

RSI Mondo 15.02.2017, 09:09

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