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Kos resiste

Di notte si dorme sui marciapiedi, di giorno un drink in spiaggia. Il racconto dell’inviato RSI

  • 22 July 2017, 15:26
  • 8 June 2023, 07:08

Kos il giorno dopo

Telegiornale 22.07.2017, 22:00

Oggi pomeriggio il caterpillar è venuto a prendersi i resti del minareto. Avanti e indietro, tra uno sbuffo e un’alzata di benna, sulle gigantesche ruote porta via i grandi massi crollati dell'antica moschea ottomana. Davanti, seduti comodamente sotto gli ombrelloni, turisti in infradito e cappello di paglia si godono lo spettacolo, attentamente, lo sguardo fisso sulla nuova e inaspettata attrazione.

Kos vuole cancellare al più presto ogni traccia di quella terribile notte tra giovedì e venerdì, quando tutti hanno tremato prima per le scosse e poi per la paura. Ora per i 30'000 abitanti dell’isola l'imperativo è evitare il controesodo dei 200'000 ospiti. Tutti sorridono, rassicurano: "ci dispiace per tutto, ma l'isola è sicura".

Eppure tra i bagnanti c'è chi già se ne è andato. E chi invece, rimasto, attende ansioso altre scosse (ne arriveranno ancora, dicono i geologi) e passa la notte all'addiaccio su materassi trascinati giù in strada. Sono per lo più giovani olandesi e inglesi, stretti tra gli asciugamani bianchi per addolcire le brezze notturne, addormentati con la birra in mano.

Ma - come sempre - anche qui la vita prosegue. Sulle piste ciclabili è un incessante scampanellio, a bordo piscina negli hotel e in spiaggia ci si coccola con un drink. Per molti le vacanze proseguiranno. Anzi: il terremoto? Una storia in più da raccontare al ritorno.

Intanto tra le rovine del tempio di Asclepio, il dio della medicina, si aggirano comitive di turisti. Le colonne si stagliano fiere contro il cielo. Ancora una volta i marmi sono rimasti in piedi.

Jonas Marti


RG 12.30 del 22.07.2017 - Il servizio di Jonas Marti

RSI Mondo 22.07.2017, 18:40

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