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La Germania e quei carri semi-svizzeri

Diverse parti dei blindati che Berlino intende fornire all'Ucraina sono elvetiche - La SECO: "Nessun problema, poiché elementi di un prodotto assemblato all'estero"

  • 29 aprile 2022, 13:13
  • 23 giugno 2023, 18:42
Un blindato Gepard dell'esercito tedesco durante una esercitazione nel giugno 2009

Un blindato Gepard dell'esercito tedesco durante una esercitazione nel giugno 2009

  • Keystone
Di: Reuters/EnCa

Diverse componenti dei carri armati che Berlino intende consegnare a Kiev nel quadro del conflitto con la Russia sono di fabbricazione elvetica, ma per la SECO, contattata dalla RSI, questo non pone problemi, in quanto si tratta di singole parti di un prodotto assemblato all'estero.

Il via libera di Berlino

La Germania ha deciso di fornire un una cinquantina di carri armati all'Ucraina. Una parte sono blindati Gepard. Si tratta di veicoli piuttosto datati, visto che il progetto risale ancora agli anni ’70, ma che possono rivelarsi decisamente utili poiché sono armati con due efficaci cannoni antiaerei da 35 mm prodotti dall’elvetica Oerlikon. E di fabbricazione svizzera è pure la torretta del carro armato, essendo stata realizzata dagli Arsenali di Thun e in origine destinata al Panzer 68 elvetico. Basato sullo scafo del carro armato Leopard 1, il Gepard ha un equipaggio formato da tre persone ed è un mezzo piuttosto rapido nel suo ambito, potendo raggiungere i 65 km/orari.

Tuttavia, come già è stato il caso per le munizioni da guerra che Berlino voleva spedire a Kiev e bloccate dalla Svizzera diversi giorni fa, anche per il Gepard, i suoi cannoni e gli altri componenti elvetici si è posto il quesito se la Germania può trasferire in Ucraina questi veicoli da combattimento, anche se ormai obsoleti e da tempo fuori servizio.

"Le componenti sono riesportabili"

Abbiamo girato la domanda alla SECO, nella persona di Fabian Maienfisch, vice caposettore Comunicazione. Maienfisch ha spiegato che non sussistono problemi, dato che "l'articolo 18 comma 2 della legge sul materiale bellico prevede la possibilità di rinunciare alla dichiarazione di non riesportazione in caso di esportazione di singole parti e insiemi di parti se è certo che saranno incorporati in un prodotto assemblato all'estero e non riesportati invariati ". Ciò significa, sottolinea la SECO nella sua risposta scritta, "che le singole parti e insiemi che sono stati consegnati all'estero dalla Svizzera possono generalmente essere riesportati, a condizione che la riesportazione avvenga come parte di un prodotto finito. Il controllo del prodotto finale estero viene quindi lasciato al Paese destinatario".

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Telegiornale 26.04.2022, 22:00

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