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La NFL dice no a Trump

La Lega football:" I giocatori potranno continuare a inginocchiarsi per protesta durante l'inno americano"

  • 18 ottobre 2017, 11:28
  • 8 giugno 2023, 12:01
I Dallas Cowboys, con il proprietario Jerry Jones (al centro), in ginocchio

I Dallas Cowboys, con il proprietario Jerry Jones (al centro), in ginocchio

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Donald Trump incassa l'ennesimo no. Questa volta è la Lega nazionale football (NFl) a non piegarsi ai voleri del presidente americano. La NFL, infatti, ha deciso per ora che continuerà a permettere ai giocatori di inginocchiarsi per protesta durante l'inno americano senza punizioni, cedendo alla richiesta di libera espressione degli atleti ma snobbando, al tempo stesso, una fetta di fan e lo stesso Trump, che chiedeva il loro licenziamento per disprezzo della bandiera.

La decisione è stata presa dopo una lunga riunione a New York dei rappresentanti dei proprietari dei 32 club e dei giocatori. La protesta è contro l'iniquità razziale.

Tutto era partito nell’agosto del 2016 quando Colin Kaepernick (team San Francisco di football) disse, dopo l’ennesimo caso di discriminazione razziale contro afroamericani: "Non starò in piedi a dimostrare il mio orgoglio per la bandiera di un paese che opprime le minoranze etniche".

In un tweet, Trump bolla la decisione della NFL come una "Totale mancanza di rispetto per il nostro grande paese".

ATS/M. Ang.

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