L’Agenzia di sicurezza nazionale statunitense (NSA) ha pubblicato venerdì il suo primo rapporto di trasparenza. Nel 2013, ha preso di mira 89'138 bersagli con i suoi programmi di sorveglianza telefonica ed elettronica (fra cui Prism) che operano in virtù dell’articolo 702 della legge sullo spionaggio.
Quest’ultima concerne persone che risiedono all’estero ma l’NSA ha riconosciuto di aver raccolto, indirettamente o non intenzionalmente, informazioni anche su cittadini americani. Inoltre, viene precisato, il numero di individui interessati può essere maggiore poiché fra i “bersagli” ci sono anche gruppi o organizzazioni.
Il rapporto indica che, nel quadro di un’altra legge sulle intercettazioni telefoniche negli Stati Uniti, 248 persone fra statunitensi o stranieri risiedenti su territorio nazionale sono stati controllati. Il programma utilizzato, che permette di raccogliere centinaia di dichiarazioni telefoniche e la cui esistenza era stata svelata da Edward Snowden, aveva scandalizzato l’opinione pubblica.
Afp/ZZ