La Russia torna alla carica per estendere la propria influenza sugli estremi confini settentrionali del pianeta. A distanza di 14 anni da una prima richiesta simile, Mosca ha inviato all'Onu una nuova istanza affinché le sia riconosciuto il controllo di 1,2 milioni di chilometri quadrati di Artico.
Una regione di grande interesse strategico per il paese, sia dal punto di vista navale, sia per la ricchezza di giacimenti di gas e petrolio, che potrebbero essere esplorati e sfruttati con il progressivo scioglimento dei ghiacci a causa dei cambiamenti climatici.
Se la richiesta venisse approvata, la Federazione russa potrebbe anche estendere i propri diritti di sfruttare le risorse naturali sino a 350 miglia marine dalla costa anziché le 200 attuali.
Le mire del Cremlino sulla regione sono iniziate nel 2001, sostenendo che la dorsale montuosa sottomarina di Lomonosov è la continuazione della sua piattaforma continentale e per questo parte del territorio russo. A disputarsi l’Artico ci sono però anche Canada, Danimarca, Norvegia e gli Stati Uniti.
ANSA/ludoC