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Migranti, l’esodo continua

Il 40% dei profughi nei Balcani è composto da donne e bambini – Varsavia apre alle quote

  • 8 September 2015, 20:50
  • 1 June 2023, 17:27
In attesa di salire sui treni in Macedonia

In attesa di salire sui treni in Macedonia

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Non sembra aver fine l’esodo di profughi che negli ultimi giorni stanno attraversando la rotta balcanica per raggiungere l’Europa centrale e orientale. Secondo l’Unicef tra l’1 e il 6 settembre sono state 10'000 le persone che hanno superato il confine fra la Grecia e la Macedonia a Gevgelija. Di queste circa il 40% erano donne e bambini, ma il numero si riferisce soltanto alle persone registrate e il dato reale è con ogni probabilità molto più alto. Nello stesso periodo quasi 8'000 migranti sono invece stati registrati in transito in Serbia attraverso Presevo.

Ai rifugiati che sono entrati in Serbia e hanno espresso la loro intenzione di richiedere asilo, vengono date 72 ore per completare il procedimento. La maggior parte di loro continua il proprio viaggio in autobus verso nord, verso la capitale Belgrado, per poi procedere verso l'Ungheria e infine verso i paesi dell'Europa orientale o occidentale. Per la maggior parte fuggono dalle violenze in Siria, Afghanistan e Iraq.

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Intanto, ci si prepara a nuovi arrivi anche da Berlino. Il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel annuncia che la Germania può accogliere 500'000 migranti all'anno per alcuni anni. "Penso che possiamo farcela certamente con mezzo milione di persone, per alcuni anni", ha affermato. "Non ho dubbi, forse anche di più".

Ban Ki-moon: “Nessuna distinzione”

“L’Unione europea dia asilo ai profughi senza discriminazione”. A chiederlo è stato il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, in una serie di telefonate con i leader di Austria, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Ungheria, Polonia e Slovacchia.

"La stragrande maggioranza delle persone che arrivano in Europa sono rifugiati in fuga da guerre e violenze, che hanno il diritto di chiedere asilo, senza alcuna forma di discriminazione", ha aggiunto.

Varsavia apre alle quote

La Polonia, da parte sua, ha per la prima volta dichiarato di poter accogliere un numero maggiore di migranti ma solo se hanno lasciato il proprio paese per motivi politici e non economici. A dichiararlo oggi, martedì, è stata la premier Ewa Kopacz, cambiando la posizione finora adottata da Varsavia, probabilmente in vista del vertice europeo di domani durante il quale si discuterà il nuovo sistema di ricollocamento dei rifugiati e l’attribuzione delle quote per paese.

USA verso aiuto all’Ue

Il Dipartimento di Stato americano sta invece valutando i passi da intraprendere per aiutare l'Unione europea ad affrontare l'emergenza rifugiati. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest.

ATS/ANSA/ludoC

TG 20.00 del 08.09.2015: La Svizzera ha già fatto la sua parte

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