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Ocean Viking punta verso la Francia

Dopo il rifiuto dell'Italia a concedere attracco e assistenza, la nave con a bordo 234 naufraghi va in Corsica, suscitando l'irritazione di Parigi

  • 9 novembre 2022, 11:59
  • 24 giugno 2023, 01:24
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La Ocean Viking

La Ocean Viking

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"Siamo ancora al largo della Sicilia, ma ci stiamo spostando in direzione della Corsica dove c'è il primo porto sicuro, escludendo quelli dell'Italia, che non ne ha concessi. Usciremo dalla zona di pertinenza italiana e raggiungeremo quindi acque francesi, non escludendo che il porto finale di approdo possa essere Marsiglia".

Lo hanno riferito mercoledì gli attivisti di SOS Méditerranée, che sulla nave Ocean Viking hanno a bordo 234 naufraghi e che al momento si trovano davanti a Trapani.

Tra Parigi e Roma intanto è polemica. Per i francesi la Ocean Viking dovrebbe attraccare nelle acque italiane, secondo le leggi internazionali del mare e il rifiuto italiano di concederlo - che ha portato la nave a dirigersi verso la Francia - è "inaccettabile". Lo afferma mercoledì il Governo francese, per voce di un suo funzionario.

"L'Italia ha la responsabilità di accogliere queste persone", ha detto a France Info il portavoce del Governo Olivier Véran. "L'atteggiamento italiano è... inaccettabile. L'Italia deve svolgere il suo ruolo", ha aggiunto, segnalando che erano in corso colloqui diplomatici tra Francia e Italia per cercare di risolvere il destino della nave, che trasporta più di 200 persone. "Nessuno lascerà che questa barca corra il minimo rischio", ha detto Véran.

Tuttavia, non tutta la politica francese critica l'Italia. Il presidente di Alternative France e deputato al Parlamento europeo Gilbert Collard dichiara su Twitter: "#OceanViking ora si dirige verso la Francia con a bordo 234 clandestini: basta, la nostra miseria prima di tutto! Nessun porto francese per l'Ocean Viking!"

Altri internauti segnalano invece che la nave non era assai distante dalle coste tunisine, considerate porto sicuro. Di conseguenza, avrebbe potuto portare i suoi occupanti in quel Paese se la questione fosse stata legata al salvataggio dei naufraghi. Perciò restare in stand-by tre settimane senza soccorsi significa in buona sostanza che così si "sfruttano" le persone salvate dalle acque.

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L'Italia ha visto quest'anno un forte aumento degli ingressi nel suo territorio via mare, secondo i dati del Ministero dell'interno, con 88'100 persone arrivate sulle sue coste dal 1° gennaio scorso, rispetto a quasi 56'000 nello stesso periodo del 2021 e 30'400 nel 2020, anno della crisi sanitaria.

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