Non si è fatta attendere la risposta delle autorità egiziane all’attentato che ha causato almeno 235 morti e oltre un centinaio di feriti tra i fedeli in preghiera in una moschea del nord del Sinai.
L’aviazione militare egiziana ha lanciato una serie di bombardamenti nella regione contro posizioni di gruppi jihadisti, dopo che il presidente Abdel Fatah al Sisi aveva promesso una risposta “brutale” all’attacco, che ha sollevato un coro internazionale di condanne, tra cui quella della Svizzera.
I terroristi, dopo aver fatto esplodere una bomba nel luogo di culto, affollato per le preghiere del venerdì, hanno aperto il fuoco sui fedeli in fuga.
AFP/Reuters/sf