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Recovery Fund, firmato l'accordo

I leader europei riuniti a Bruxelles hanno raggiunto l'intesa al termine di un negoziato record. Prevista una dotazione di 750 miliardi di euro

  • 21 July 2020, 06:18
  • 10 June 2023, 00:58
  • COVID-19

Notiziario 6.00 del 21.07.2020 - La corrispondenza da Bruxelles di Tomas Miglierina

RSI Mondo 21.07.2020, 08:13

  • Keystone
Di: AP/ATS/AnP/EnCa

I leader europei hanno raggiunto un accordo sul Recovery Fund ed il bilancio dell'Unione europea relativo al periodo 2021-2027. L'intesa è giunta al termine di un negoziato record durato quattro giorni e quattro notti, il più lungo della storia dell'Unione, superando per durata quello avvenuto a Nizza nel 2000.

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha twittato "Deal" poco dopo che i 27 leader hanno raggiunto un compromesso arrivato alle 5.15 di martedì mattina. Il Recovery Fund ha una dotazione di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sussidi. Il bilancio è stato fissato a 1'074 miliardi.

Per affrontare la più grande recessione della storia europea è arrivato il consenso su un fondo coronavirus da inviare sotto forma di prestiti e sovvenzioni ai Paesi più colpiti dal virus. Questo va ad aggiungersi ai 1'000 miliardi di euro del bilancio settennale della stessa Unione europea. "È un giorno storico per l'Europa", ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron in un comunicato.

"Abbiamo un accordo. È un buon accordo! L'Unione europea non ha mai deciso di investire in modo così ambizioso nel futuro", ha annunciato sul proprio profilo ufficiale la premier belga Sophie Wilmes.

Finanziamenti e rispetto dei principi democratici

I leader dell'UE hanno deciso per la prima volta di subordinare la concessione di finanziamenti europei al rispetto dei principi democratici nell'accordo sulle misure per rilanciare l'economia, adottato martedì. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

L'Ungheria e la Polonia sono nel mirino di Bruxelles dopo l'adozione di misure accusate di minare le norme giuridiche e i valori democratici europei. Le due nazioni avevano minacciato di porre il veto a qualsiasi legame tra finanziamento e stato di diritto, ma durante la quarta notte di negoziati è emerso un progetto di intesa.

Secondo il meccanismo previsto, qualsiasi misura di sospensione o eventuale riduzione dei fondi europei a causa di violazioni dello stato di diritto dovrebbe essere approvata dalla maggioranza qualificata degli Stati membri (il 55% delle nazioni UE rappresenta il 65% della popolazione totale).

RG 8.00 del 21.7.2020 Le considerazioni di Nicoletta Pirozzi, responsabile di ricerca del programma Europa presso l'Istituto Affari internazionali di Roma

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