Il presidente cubano Raul Castro ha avvertito mercoledì – esprimendosi durante il vertice della Comunità degli Stati dell’America latina e dei Caraibi (CELAC) tenutosi nella capitale costaricana San José – che la piena normalizzazione dei rapporti bilaterali con gli Stati Uniti sarà possibile solo con la fine dell’embargo “che ci è stato imposto” e con la “restituzione del territorio di Guantanamo”.
Il fratello di Fidel ha tenuto a sottolineare che il disgelo con Washington non significa che Cuba cederà “di un millimetro della difesa della propria sovranità” e non accetterà “pressioni” sulle sue questioni interne o su un cambiamento del sistema socialista in vigore sull’isola.
La ricomposizione delle relazioni con gli USA, ha ribadito, “sarà un percorso lungo e difficile”: l’Avana è disposta a negoziare, ma solo a condizione di un dialogo fra uguali, che “devono imparare l’arte della convivenza civile, sulla base del rispetto delle differenze e della cooperazione in questioni d’interesse comune”.
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