La difesa dell’ex comandante Francesco Schettino, a processo per il disastro della nave da crociera Costa Concordia che tre anni fa provocò 32 morti, ha chiesto alla Corte di Grosseto di assolverlo dal reato di omicidio e lesioni plurimi colposi, non essendoci "nesso causale tra il suo comportamento e la morte" di tante persone. Per i difensori, insomma, furono fatti slegati dovuti a eventi eccezionali.
Difensori che chiedono pure di assolverlo dall'accusa di avere abbandonato la nave, poiché a loro avviso non saltò volontariamente sulla scialuppa “ma vi fu costretto dalle circostanze, dall'inclinazione progressiva del transatlantico che di colpo si abbatté dietro di lui".
La difesa di Schettino ha terminato l'arringa impegnandosi a smontare la tesi accusatoria che ha portato alla richiesta di 26 anni e tre mesi di reclusione. "Siate obiettivi", ha detto uno dei difensori ai giudici, "Schettino è una persona perbene". La sentenza è attesa per mercoledì 11 febbraio.
Red. MM/AGI/ATS/EnCa
Dal TG12.30: