"Pulizia etnica sistematica" e "crimini di guerra": queste sono le parole usate dal primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, per definire le ultime operazioni militari in Siria, ad Aleppo, da parte delle forze governative siriane con il sostegno della Russia.
Sempre mercoledì, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha puntato il dito contro l'ONU dopo l'appello lanciato ieri ad Ankara perché riapra il confine con la Siria, permettendo così l'ingresso degli oltre 30mila rifugiati già fuggiti dai raid ad Aleppo.
"Ci state chiedendo di aprire le frontiere, ma voi che cosa avete fatto finora?", ha attaccato Erdogan, sostenendo che l'ONU ha dato alla Turchia 455 milioni di dollari per i rifugiati, mentre Ankara ne ha spesi 10 miliardi.
ATS/sdr