Un elenco di efferatezze: in questo modo si potrebbe descrivere il contenuto del rapporto sulla Siria presentato mercoledì dalla Commissione ad hoc delle Nazioni Unite. Da una parte Damasco che avrebbe nuovamente usato armi chimiche nell’ovest del paese in aprile. Ma non solo.
Si parla, ancora, di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità. Le forze di Assad hanno commesso massacri, attacchi e torture. Poi, dall’altra parte, c’è lo Stato Islamico (IS), salito prepotentemente agli onori della cronaca negli ultimi mesi. L’IS, si legge, “rappresenta un chiaro pericolo per i civili e in particolare per le minoranze sotto il suo controllo” (anche in Iraq, quindi).
I combattenti dell'IS
Nella tragedia di un conflitto che si trascina ormai da più di tre anni, si aggiunge quindi il gruppo estremista islamico capace di reclutare tra le sue fila anche bambini di dieci anni. Il rapporto viene reso pubblico proprio qualche giorno dopo la proposta di Assad di tendere la mano agli Stati Uniti nella lotta contro l’IS. Una proposta rifiutata dal presidente Barack Obama che però ha inviato i suoi droni sul territorio siriano.
AFP/AlesS
RG 18.30 del 27.08.14 - L'intervista di Gabriele Fontana a Carla Del Ponte, inquirente della Commissione dell'ONU