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Stop ai derivati della cannabis

La Cassazione italiana travolge il settore, in espansione. Il vicepremier Salvini aveva lanciato una campagna contro i negozi di canapa light

  • 31 maggio 2019, 00:44
  • 9 giugno 2023, 12:01

Notiziario delle 21.00 del 30 maggio 2019

RSI Mondo 31.05.2019, 00:38

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La legge non consente la vendita o la cessione a qualunque titolo dei prodotti "derivati dalla coltivazione della cannabis", come l'olio, le foglie, le inflorescenze e la resina. A dirlo sono state le Sezioni Unite penali della Corte di Cassazione italiana, che hanno affrontato il nodo della "cannabis light" e quindi, di riflesso, quello dei negozi che vendono questo tipo di prodotti, arrivando alla conclusione che, l'unica coltivazione consentita di "canapa sativa" è quella destinata a fini medici.

Tuttavia, vendere questi 'derivati' - sui quali è nato un fiorente business - è reato "salvo che tali prodotti siano privi di efficacia drogante". Una valutazione che dovrà essere fatta, caso per caso, dai giudici di merito, che devono stabilire se sequestrare o meno questa merce.

"Siamo contro qualsiasi tipo di droga, senza se e senza ma, e a favore del divertimento sano", ha commentato il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini. I radicali, invece, sperano che non sia "una sentenza 'politica', in linea con il volere di un ministro che ha annunciato un'offensiva contro la cannabis light" e rilevano che si colpisce "uno dei più promettenti settori dell'agricoltura".

In cinque anni in Italia sono aumentati di 10 volte i terreni coltivati a cannabis sativa, passati dai 400 ettari del 2013 ai quasi 4000 stimati per il 2018. E' quanto afferma la Coldiretti.

Intanto anche Google, come Apple, ha messo al bando la vendita di marijuana nelle applicazioni che distribuisce dal suo negozio virtuale, il Play Store, sugli smartphone e i tablet Android. Il divieto si applica "indipendentemente dalla legalità", si legge nelle nuove norme. In altre parole, non importa se in alcuni Stati - da Washington alla Florida per rimanere negli USA - la marijuana sia legalizzata: sul Play Store non dovrà più esserci nessuna applicazione per rifornirsi di cannabis.

Le regole mettono al bando anche le app che facilitano la vendita di tabacco - incluse le sigarette elettroniche - o che incoraggiano un uso irresponsabile di sigarette e alcolici. Divieti analoghi sono applicati anche da Apple.

ANSA/M. Ang.

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