Trentasette persone sono state giustiziate martedì in Arabia Saudita dopo essere state ritenute colpevoli di terrorismo. Lo ha annunciato il ministero dell'interno di Riad. Le esecuzioni hanno avuto luogo in cinque regioni del paese: nella capitale Riad, nelle città sante di La Mecca e Medina, nella regione sunnita di Al-Qassim, e nella provincia orientale dove si concentra la minoranza sciita.
I condannati erano stati giudicati colpevoli di "aver adottato il pensiero terrorista ed estremista", e di aver "dato forma a cellule terroriste". In Arabia Saudita le esecuzioni avvengono generalmente tramite decapitazione, ma il ministero ha precisato che uno di loro è stato crocifisso, trattamento riservato ai reati più gravi.
La precedente esecuzione di massa nel paese risale a gennaio 2016, quando 47 persone furono condannate, sempre per "terrorismo", e tra di loro il capo religioso sciita Nimr Baqer al-Nimr. La sentenza causò tensioni e la rottura dei rapporti diplomatici con il vicino Iran.