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Trump cavalca la strage

Il candidato repubblicano prende spunto dal massacro di Orlando per attaccare Obama e la Clinton

  • 13 June 2016, 07:01
  • 7 June 2023, 18:45
  • ELEZIONI USA 2016
Trump al comizio di domenica in cui ha attaccato duramente Obama

Trump al comizio di domenica in cui ha attaccato duramente Obama

  • Reuters

La strage di domenica notte al gay club di Orlando, dove un uomo armato ha ucciso 50 persone, piomba sulla campagna elettorale statunitense rilanciando il dibattito su armi facili e rischi dell'estremismo islamico e obbligando Barack Obama a un altro intervento in difesa dei valori del paese.

Donald Trump ha chiesto le dimissioni dell'inquilino della Casa Bianca poiché, come ha detto domenica durante un comizio in Pennsylvania, l’attuale presidente "si è vergognosamente rifiutato perfino di pronunciare le parole Islam radicale". A suo dire anche la rivale democratica, Hillary Clinton, dovrebbe ritirarsi per lo stesso motivo.

Il candidato repubblicano sfrutta il massacro senza attendere i risultati dell'inchiesta e, ignorando la natura omofoba dell'attentato, si è vantato di aver ragione sui pericoli dell'estremismo musulmano e ha chiesto il pugno duro. "Apprezzo le congratulazioni per essere nel giusto sul terrorismo dell'Islam radicale, ma non le voglio; chiedo durezza e vigilanza. Dobbiamo essere attenti", ha twittato il miliardario.

Sul fronte delle indagini, l'FBI è finito nel mirino dopo che lo stesso Federal Bureau of Investigation ha ammesso che Omar Mateen, l'autore del massacro di Orlando, era stato indagato due volte perché sospettato di legami con il terrorismo. Nel 2013, come ha riferito l'agente Ron Hopper, Mateen era stato messo sotto inchiesta dopo i suoi "commenti provocatori con colleghi su possibili legami con i terroristi".

L'uomo fu interrogato due volte ma l'FBI chiuse il caso perché non riuscì ad accertare i dettagli di quei commenti. Mateen fu indagato nuovamente l'anno successivo per i suoi possibili legami con Moner Mohammad Abusalha, il primo americano a compiere un attacco suicida in Siria. Entrambi vivevano a Fort Pierce, in Florida.

ATS/Reuters/EnCa

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