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Verso Odessa, in fila tra chi vuole tornare

Al confine tra la Moldova e l’Ucraina, sempre più persone stanno decidendo di fare il percorso inverso – Le testimonianze

  • 30 March 2022, 06:48
  • 23 June 2023, 15:50
  • INFO
  • UCRAINA
Anastasia Pavlovna, 80 anni

Anastasia Pavlovna, 80 anni

  • RSI - Emilio Romeo
Di: Elena Boromeo

Palanca (Moldova) – “Penso che tutta questa situazione sia sbagliata. I nostri politici dovrebbero sedersi e parlare: Zelensky e Putin, faccia a faccia. La gente semplice come me, in pensione, vuole la pace, vuole solo riposare, e non essere costretta ad andare in giro con questo trolley”. Anastasia Pavlovna, 80 anni, aspetta il bus al confine tra l’Ucraina e la Moldova.

Dopo più di un mese trascorso da parenti in Transnistria (la regione separatista filorussa), ora ha deciso di tornare a casa. Insieme a lei, in una fermata del bus improvvisata, ci sono tante altre donne di tutte le età. Molte tornano a Odessa, città che dista appena una cinquantina di chilometri dalla Moldova: una frontiera che segna il confine tra un Paese in pace e uno in guerra.

Palanca, in Moldova, località al confine con l'Ucraina

Palanca, in Moldova, località al confine con l'Ucraina

Un agente di polizia ci dice che da circa una settimana, il numero di persone che ritorna in Ucraina è simile a quello di chi esce. “Adesso è più tranquillo, ma siamo in una situazione di stand-by. Speriamo nel meglio, ma potrebbe succedere che le persone che stanno tornando poi debbano scappare di nuovo”, dice Liuba, una giovane rifugiata che attualmente lavora come operatrice umanitaria con l’organizzazione Helvetas proprio a Palanca.

Nella colonna di auto ferme in attesa di entrare in Ucraina, incontriamo Cristina con il suo bambino. Anche lei ha deciso di tornare a casa, ma non sa se la situazione a Odessa sia realmente più sicura. “Il bambino piange perché gli manca suo padre. E anche io. Non so come sia la situazione. Torno soltanto con tutto il mio cuore”.

Anastasia Pavlova racconta di essere nata durante la Seconda guerra mondiale. Si aspettava di vivere un nuovo conflitto? “Non era del tutto inatteso – risponde – sentivo le notizie, ma non mi aspettavo una cosa così devastante. Quelli della mia generazione sono stati definiti ‘i figli della guerra’, e ora sono ‘la nonna della guerra’”.

Mentre il bus sta arrivando per riportarla a Odessa, ci dice: “Preferirei non morire a causa di una bomba, ma per cause naturali. Sono una donna anziana, vorrei solo avere una fine normale di vita”.

SEIDISERA 18.00 del 29-03-2022 Il reportage di Elena Boromeo dalla Moldova

RSI Mondo 30.03.2022, 01:37

C'è chi torna in Ucraina

Telegiornale 29.03.2022, 22:00

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