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Vince Macron, ma è record per Le Pen

Il presidente francese uscente fa storia facendosi rieleggere con circa il 58% dei voti ma la sfidante è al 42%

  • 25 aprile 2022, 08:49
  • 23 giugno 2023, 18:37

Davide Mattei da Parigi: una sconfitta e allo stesso tempo una vittoria per Marine Le Pen

InfoNotte del 24.04.22 25.04.2022, 01:27

Di: Davide Mattei

“Sono cosciente che questo voto mi vincola”, sul campo di Marte Emmanuel Macron ha riassunto ieri notte al meglio la situazione: una vittoria storica, moderata da un voto di protesta in forte crescita.

58% a 42% dicono le proiezioni -in attesa di risultati finali- e vuole dire due vittorie e due sconfitte. Macron è infatti il primo presidente uscente in 20 anni a farsi rieleggere e per la seconda volta sconfigge la Le Pen, ma rispetto a 5 anni incassa 8 punti percentuali in meno.

Marine, come la chiamano i suoi sostenitori, perde di nuovo di fronte al suo sfidante, ma fa segnare un’ascesa del suo partito attorno al 42% e ai 13 milioni di consensi, 3 in più rispetto alla partita di andata.

La Francia dice insomma comunque ancora no all’estrema destra, il barrage républicain sembra aver funzionato -anche se solo in parte-, ma è impossibile non notare che da vent’anni il partito di Le Pen padre e figlia non fa che crescere e che molti cittadini non ne possono più di votare per “il partito del meno peggio”.

Difficile non vedere infatti che l’astensione (28% circa) continua ad aumentare: 14 milioni di francesi si sono rifiutati di votare questa domenica per Le Pen o per Macron, 1 milione in più che lo scorso 10 aprile.

Complicato nascondere che oramai ci sono due paesi contrapposti, la Francia dell’ovest, ricca e imprenditoriale che vota Macron e quella dell’est, post-industriale e in affanno, che si aggrappa alla Le Pen. La leader del rassemblement national vi ha fatto riferimento domenica sera assicurando “noi non ci dimenticheremo dei dimenticati” nel suo breve discorso nel quale ha citato la presunta all’arroganza del presidente.

Emmanuel Macron ha preferito invece parlare del suo “progetto repubblicano […] sociale ed ecologico, un progetto fondato sul lavoro e la creazione, un progetto di liberazione delle nostre forze accademiche, culturali e imprenditoriali”.

Domenica sera ha assicurato che “veglierà ogni riorno al rispetto di ognuno, continuando ad operare per una società più giusta”.

Cinque anni fa aveva usato parole molto simili nel suo discorso del Louvre: “Chi ha votato per LEPEN ha espresso una collera, uno sgomento, li rispetto, ma farò di tutto nei prossimi 5 anni perché non abbiano più ragione di votare per gli estremi”.

Qualcosa sembra essere andato decisamente storto. I francesi gli hanno comunque voluto dare ieri una seconda possibilità, ma anche un chiaro monito.

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