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Weinstein e la rete del Mossad

Il produttore, secondo il New Yorker, si è affidato a detective ed ex agenti segreti per affossare le accuse di abusi

  • 7 novembre 2017, 16:05
  • 8 giugno 2023, 12:42
Harwey Weinstein, ex numero uno della Miramax

Harwey Weinstein, ex numero uno della Miramax

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L’ex numero uno della Miramax, Harvey Weinstein, al centro di uno scandalo per numerosi abusi sessuali, ha fatto affidamento a decine di compagnie di intelligence per affossare le denunce contro di lui. È quanto afferma martedì il New Yorker, secondo il quale il produttore cinematografico hollywoodiano si sarebbe servito anche di ex agenti israeliani del Mossad, ora al soldo della Black cube. Il periodico statunitense afferma inoltra di aver ottenuto decine di pagine di documenti e testimonianze da sette fonti diverse legate a queste indagini.

Tra i casi documentati, l’incontro di due investigatori sotto falsa identità con l'attrice Rose McGowan che ha accusato pubblicamente Weinstein di stupro. Uno dei due si finse sostenitore dei diritti delle donne e registrò di nascosto le conversazioni per carpirle informazioni. Quando l'attrice accennò al giornalista Ronan Farrow, l'agente si affrettò a contattarlo: stava probabilmente cercando di rintracciare i reporter interessati al caso, per "scoprire le loro fonti".

ATS/Bleff

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