Cronaca

Berlusconi: no a Letta, ma 23 vanno via

Il premier italiano chiede la fiducia al Senato; Berlusconi ribadisce la sua opposizione: " Il PdL voterà compatto". Ma Formigoni annuncia: Gruppo autonomo a quota 35 Guarda gli estratti VIDEO del discorso di Enrico Letta

  • 2 ottobre 2013, 12:23
  • 5 giugno 2023, 17:40
Letta firme 23 PDL ansa.jpg

Governo appeso a 23 firme

  • ANSA

In uno Stato democratico le sentenze si applicano, ha detto il premier Enrico Letta nel discorso al Senato con cui ha chiesto la fiducia al suo governo dopo lo strappo della maggioranza del PdL.

Le vicende personali di Silvio Berlusconi e le sorti dell'esecutivo "nato per servire l'Italia" devono restare distinte (“i due piani non possono essere sovrapposti”), ha precisato il presidente del Consiglio che ha evocato un nuovo patto di governo.

Le elezioni porterebbero ingovernabilità

La stabilità è un valore assoluto, ha continuato il capo del gabinetto che ha rivendicato il lavoro svolto nei cinque mesi di attività (“non è stato il governo del rinvio”). Del resto, ha argomentato, le "elezioni rischierebbero di riconsegnare il paese all’ingovernabilità e ci troveremo di nuovo con le larghe intese". (l'Italia non ne può più di un "clima da sangue e arena". In tema fiscale Enrico Letta ha poi promesso tagli di tasse sul lavoro, per un importo di 3 miliardi di euro, per rilanciare l'economia e l'occupazione.

Berlusconi: il PdL voterà compatto

Dopo un’inaspettata timida apertura Silvio Berlusconi, che prima di entrare (in ritardo, così come l’ex delfino Angelino Alfano) a Palazzo Madama ha detto ai cronisti: “Sentiamo Letta, dopo decidiamo”, ha ribadito il no alla fiducia del suo gruppo. Alla vigilia il Cavaliere, che la settimana scorsa aveva invitato i suoi parlamentari e ministri a dimettersi, aveva bollato come “indecorosa” un’alleanza PD-transfughi del PdL.

Dopo il discorso del presidente del Consiglio, che è durato circa un'ora, è stata sospesa la seduta per consentire la riunione dei gruppi. Il voto della Camera alta dovrebbe giungere entro la fine della giornata.

Adesioni nel centro-destra

Intanto la risoluzione a sostegno del governo è stata firmata da 23 senatori PdL-GAL (autonomisti e cattolici aderenti al PPE) mentre Roberto Formigoni ritiene che alla fine il documento avrà l'adesione di 35 parlamentari, numero sufficiente per l'ottenimento della fiducia da parte di Enrico Letta (vedi riquadro).

Red MM/ansa/web/spal

Per tutta la notte è continuato il balletto delle cifre. Per la maggioranza al Senato (nella Camera bassa i democratici sono autosufficienti grazie al premio di maggioranza del “porcellum”) occorrono 161 voti (137 sono sicuri). Secondo Carlo Giovanardi (PdL) una quarantina di suoi colleghi sono pronti a votare la fiducia a Letta mentre fonti vicine all’ex premier parlano di soli 12 transfughi. Roberto Formigoni ha in seguito annunciato che il Gruppo autonomo PdL-GAL (autonomisti) a sostegno del governo ha raccolto già 23 firme ma alla fine le adesioni di transfughi Pdl saliranno a 35.

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