La guerra civile in Siria è diventata chiaramente un conflitto settario, tra le etnie alawita e sunnita, a ormai pochi mesi dallo scadere del suo secondo anno. Lo sostiene la Commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite.
Secondo il gruppo di lavoro, di cui fa parte anche la ticinese Carla del Ponte, le altre minoranze siriane sono costrette a prendere le armi per difendersi. Da altri paesi, del Medio Oriente e del Nordafrica in particolare, giungono poi molti combattenti. Le forze governative e le milizie vicine a Bashar el Assad hanno attaccato civili sunniti, mentre informazioni credibili riguardano pure ritorsioni sugli alawiti da parte dei gruppi contrari al regime.
Nel rapporto della Commissione si può leggere inoltre che, il conflitto, ha portato immensa distruzione e sofferenza tra i civili. Il periodo in esame è quello fra il 28 settembre e il 16 dicembre. In tre mesi sono stati ascoltati 1'200 testimoni e vittime. Per il presidente dell'organo, Paulo Sergio Pinheiro, alla guerra in corso non si troverà una soluzione con le armi. La commissione si oppone ad aiuti ai ribelli sotto forma di forniture militari.
Gallery audio - Conflitto siriano "sempre più etnico"
Il servizio di Emiliano Bos
RSI Cronaca 20.12.2012, 13:21