Cronaca

Delitto di Chevaline, secondo fermo

L'uomo sarebbe un amico dell'ex agente fermato ieri nell'ambito dell'inchiesta. I due potrebbero essere coinvolti in un traffico d'armi

  • 19 February 2014, 16:40
  • 6 June 2023, 11:38
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Agenti davanti ad una casa di Talloires

  • KEYSTONE

Un secondo uomo è stato fermato nell'ambito dell'indagine sulla strage di Chevaline, in Alta Savoia, durante la quale erano stati massacrati una famiglia ed un ciclista di passaggio nel 2012. Lo ha riferito il procuratore di Annency, Eric Maillaud. Si tratterebbe di un amico dell'ex agente della polizia municipale di Menthon-Saint-Bernard, arrestato anche lui martedì.

Anche a casa sua sono stati trovati armi e detonatori, e gli inquirenti sospettano che entrambi possano essere coinvolti in “un traffico o commercio d'armi”.

Nel frattempo Maillaud ha ribadito che “al momento non è stato stabilito alcun legame” tra il primo uomo fermato ieri, e presentato inizialmente come un sospetto, e le vittime della strage.

Lo stato di fermo dell’ex poliziotto 48enne – sposato e padre di tre figli - si sta intanto prolungando. I primi elementi dell’inchiesta hanno permesso di stabilire che vive a Talloires, nei pressi del luogo del crimine. A casa sua è stata ritrovata una quarantina di armi, tra cui una pistola di marca Luger, simile a quella usata per commettere il crimine, ma di calibro diverso. È inoltre titolare di una patente di moto, ma nessuno dei suoi caschi corrisponde a quello dell'identikit del motociclista visto sul luogo del crimine.

“Non esistono per ora abbastanza elementi a suo carico”, ha spiegato il procuratore durante una conferenza stampa. Al momento “il crimine non è chiarito”, ha aggiunto, sottolineando che “molto difficilmente” egli sarà indagato per l'omicidio al termine del fermo.

RedMM/ansa/ats/mrj

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