Furto dati svelato grazie a dritta di UBS

Non bisogna ringraziare solo la fortuna, come affermato ieri da Ueli Maurer, ma anche l’UBS che ha avuto un ruolo cruciale nello svelare il caso di spionaggio ai danni dei servizi segreti svizzeri.

E’ stato infatti un dipendente della banca, spiega oggi la SonntagsZeitung, che insospettito dal comportamento dell’informatico (sospettato del furto) ha segnalato il caso alle autorità. L'uomo, presentandosi come dipendente del Dipartimento della difesa, aveva tentato di aprire un conto lo scorso 18 maggio in una filiale bernese a nome di un parente. Una richiesta considerata piuttosto insolita.

Dopo una settimana quindi, l’UBS ha segnalato a sua volta il fatto al Servizio delle attività informative della Confederazione che hanno così potuto constatare il furto. Lo stesso giorno anche il consigliere federale Ueli Maurer è venuto a conoscenza dei fatti, il giorno dopo pure il Ministero pubblico della Confederazione.

Rapporto conflittuale con colleghi e capo

L’uomo, rivela il domenicale, aveva instaurato un rapporto difficile con i suoi colleghi e in particolare con il suo superiore. Si era lamentato di essere stato vittima di mobbing ed era stato più volte a casa in malattia.

Maurer: piena fiducia nei servizi segreti

“Sono stati fatti errori”: è quanto affermato oggi da Maurer, il quale, sempre dalle colonne del domenicale, dichiara di mantenere “la piena fiducia” nei confronti dei vertici del Servizio delle attività informative della Confederazione. Il fatto che quest’ultimo non si sia accorto da solo della falla, non è, secondo il consigliere federale, un segnale dell’esistenza di problemi nei controlli interni.