I ministri appartenenti al Popolo della libertà (PdL) si sono dimessi dal Governo italiano. Lo ha annunciato Angelino Alfano, tramite il suo portavoce. "Non c'erano le condizioni per continuare", hanno poi precisato in un comunicato lo stesso Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello.
"Colpa loro l'aumento dell'IVA"
Poco prima era stato Silvio Berlusconi a chiedere questo passo, perché la sua formazione non si rendesse "complice dell'aumento dell'IVA, un'ulteriore vessazione della sinistra a danno degli italiani".
Per il leader del PdL, la decisione del premier Enrico Letta di imporre, venerdì, uno stop all'attività del Governo in attesa di chiarimenti sulla posizione della controparte "è una grave violazione dei patti su cui era fondato l'Esecutivo da noi fortemente voluto" e avrebbe costretto il partito "a violare gli impegni presi con gli elettori". L'ultimatum lanciato da Letta, intenzionato ad affrontare un voto di fiducia nei prossimi giorni, era quindi "inaccettabile".
Le reazioni
Alle dimissioni dei ministri del PdL ha reagito immediatamente il segretario del Partito democratico (PD) Guglielmo Epifani, che ha parlato di "un'ulteriore azione di sfascio". ''Aprono nei fatti una crisi, dovremo valutare esattamente le conseguenze di questo gesto. L'irresponsabilità sta salendo a livelli che non erano razionalmente valutabili'', ha aggiunto, mentre il viceministro dell'economia Stefano Fassina ha parlato di "mossa disperata". Il segretario della Lega Roberto Maroni ha auspicato "elezioni immediate", ma Letta ha subito frenato: "Il chiarimento deve avvenire in Parlamento, alla luce del sole, davanti ai cittadini". Il premier ha comunque subito contattato il presidente Giorgio Napolitano e non è escluso che già domani (domenica) possa salire al Quirinale.
RedMM/pon
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Il corrispondente da Roma Claudio Bustaffa: cosa ? successo
RSI Cronaca 28.09.2013, 21:11
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Il corrispondente da Roma Claudio Bustaffa: cosa potrebbe succedere ora
RSI Cronaca 28.09.2013, 21:10
Napolitano: "ci serve continuità"
"Non abbiamo bisogno di campagne elettorali a getto continuo. Abbiamo bisogno di un Parlamento che discuta e lavori, e non che ogni tanto si sciolga". Così si è espresso sabato pomeriggio Giorgio Napolitano durante la sua visita al carcere napoletano di Poggioreale. Risulta quindi chiara la sua posizione in merito ad eventuali elezioni anticipate. Il presidente della Repubblica, informato da Enrico Letta sulle dimissioni dei ministri del PdL dal Governo, ha detto che concorderà con il presidente dell'Esecutivo "un incontro necessario" non appena rientrerà a Roma.