Cronaca

Il caso dei medicinali Avastin-Lucentis

Tra insicurezze dei medici, budget limitati degli ospedali, il dubbio dei pazienti di aver pagato con la propria vista i guadagni milionari delle farmaceutiche Roche e Novartis

  • 2 aprile 2014, 13:57
  • 6 giugno 2023, 15:23
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L'Avastin era nato come antitumorale

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La multa comminata dall'Antitrust italiano ha un significato circoscritto al mercato: Roche e Novartis, secondo l'Autorità garante, hanno artificiosamente differenziato i farmaci Avastin (bevacizumab) e Lucentis (ranibizumab) per ostacolare la diffusione del prodotto più economico, causando al Servizio sanitario nazionale una maggiore spesa fino a oltre 600 milioni di euro l'anno.

Ma per quale ragione questa intesa avrebbe minato la salute dei pazienti? Avastin, per quanto non sia più a carico dello Stato se usato per gli occhi, ha un prezzo accessibile ai pazienti stessi. Lucentis è caro ma è rimborsato. A prima vista vi è addirittura doppia possibilità di cura.

Intervistato da tvsvizzera.it il presidente della Società oftalmologica italiana (Soi) Matteo Piovella parla di informazioni fuorvianti e budget limitati. Da una parte, un'informativa dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) avrebbe instillato il dubbio che Avastin fosse pericoloso, e il fatto che negli ospedali oltre all'assunzione di responsabilità del medico oculista sia necessaria la controfirma del direttore sanitario (di per sé una giusta tutela) avrebbe raddoppiato le incertezze e messo fuori gioco il prodotto meno caro. Dall'altra, l'informativa dell'Aifa è arrivata a fine anno, e i budget limitati delle strutture sanitarie non hanno permesso l'acquisto immediato di Lucentis.

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