Cronaca

La Croazia dice no ai matrimoni gay

Il risultato del referendum è netto: 66% di "sì" contro 34% di "no". Ad essere determinante sembra sia stato il fattore religioso

  • 1 dicembre 2013, 22:59
  • 6 giugno 2023, 11:43
Croaziamatrimoniogay (key).JPG

L’affluenza alle urne è stata molto bassa. Il fatto che solo il 35% dei 3,8 milioni di aventi diritto abbia votato su un referendum con un potere costituzionale, suscita qualche dubbio

  • KEYSTONE

La Croazia - la cui popolazione e' in larghissima maggioranza di religione cattolica - ha chiuso definitivamente le porte alle nozze gay, inserendo nella propria Costituzione la definizione del matrimonio come un'unione esclusivamente tra ''un uomo e una donna''.

Secondo i dati diffusi stasera, domenica, dalla Commissione elettorale, che si basano sul 90 per cento delle schede scrutinate, a favore del ''si' '' al referendum si è espresso il 65,16% degli elettori contro il 34,23% dei votanti no. Resta però l'ombra della legittimità democratica del referendum, il cui tasso di affluenza è stato bassissimo, fatto che però non ne compromette la validità, con risultati vincolanti dato che non era richiesto nessun quorum.

I valori tradizionali e cattolici hanno prevalso contro gli appelli del governo, del presidente della Repubblica, di una larga parte dei media e del mondo accademico che nelle scorse
settimane hanno invitato i croati a non avallare questa forma di discriminazione e di divisione tra famiglie di primo e secondo grado.

Con questa modifica della Costituzione la Croazia si unisce alla Lettonia, Lituania, Polonia, Ungheria e Bulgaria, i cinque Paese dell'Ue che hanno già una definizione esclusivamente eterosessuale del matrimonio nelle rispettive Costituzioni.

ATS/CC

Gallery audio - La Croazia dice no ai matrimoni gay

  • RG 18.30, la corrispondenza di DEVANA

    RSI Cronaca 01.12.2013, 20:17

Ti potrebbe interessare