Cronaca

Medici accusati di torture

Assunti dall'esercito statunitnese, secondo uno studio indipendente, avrebbero maltrattato sospetti terroristi; la CIA: "Conclusioni erronee"

  • 4 novembre 2013, 13:12
  • 5 giugno 2023, 18:04
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Detenuti a Guantanamo

  • archivio reuters

Violazione dei codici etici, maltrattamenti e torture: sono queste le accuse mosse contro medici e psicologi assunti dall’esercito statunitense e attivi nelle prigioni del Pentagono e della CIA.

Secondo uno studio indipendente dal titolo “L’etica abbandonata, professionalità medica e abusi sui detenuti nella guerra contro il terrorismo”, sospetti terroristi incarcerati a Guantanamo e in Afghanistan (e in altri siti) avrebbero subito “trattamenti crudeli”. “Dopo l’11 settembre”, si legge nel documento redatto da una ventina di esperti che hanno raccolto informazioni nel corso di due anni, “il Ministero della difesa e la CIA hanno approfittato abusivamente dei professionisti della santità che hanno collaborato a operazioni di estorsione di informazioni e sulla sicurezza, infliggendo sofferenze gravi ai detenuti”.

“E’ chiaro”, sottolinea uno degli autori del testo, “che in nome della sicurezza nazionale, l’esercito ha ignorato il Giuramento di Ippocrate”.

Uno studio "ridicolo" e "assurdo"

Immediata la presa di posizione del Dipartimento della difesa e dell’Agenzia centrale di intelligence che parlano di un rapporto “assurdo” e di conclusioni “erronee”. “E’ importante sottolineare che la CIA”, ha dichiarato il suo responsabile della comunicazione Dean Boyd, “non ha più prigionieri e che il presidente Obama ha messo fine al programma di detenzione e di interrogatorio con un decreto del 2009”.

(reuters/ats/AlesS)

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