Cronaca

Siria, la Turchia pronta ad intervenire

Si allarga il fronte dei fautori di un intervento Damasco; da lunedì al via i lavori di ricerca degli ispettori ONU

  • 26 agosto 2013, 11:28
  • 5 giugno 2023, 20:12
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La Turchia è pronta ad intervenire in Siria anche senza l’egida dell’ONU. Lo ha detto lunedì il ministro degli esteri Ahmet Davotoglu. Ankara è quindi disponibile a prendere parte a qualsiasi coalizione internazionale.

"La nostra priorità - ha precisato Davotoglu al giornale 'Milliyet' - è sempre stata quella di agire con le Nazioni Unite. Se tale decisione non emergerà dal Consiglio di sicurezza, in agenda saranno messe delle alternative".

Il capo della diplomazia ha ricordato che ci sono 36-37 paesi che stanno ragionando all'ipotesi di farsi parte attiva nella crisi siriana.

Già da qualche giorno infatti l'amministrazione Obama sta esaminando svariate ipotesi per intervenire nel paese mediorientale, compresi bombardamenti aerei su obbiettivi militari specifici senza mandato ONU, così come avvenne in Kosovo nel 1999, il che permetterebbe di aggirare il veto certo di Russia e Cina.

Alle parole di Ankara hanno fatto eco lunedì quelle del ministro degli esteri britannico William Hague, che si è detto possibilista in merito ad una risposta all'uso di armi chimiche da parte di Damasco, ancge senza l'appoggio unanime del Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite.

Armi chimiche, ispettori alla ricerca di prove

Dopo l’inatteso via libera delle autorità, gli ispettori dell’ONU iniziano lunedì le loro indagini per stabilire se vi sia stato o meno ricorso ad armi chimiche nella regione di Damasco.

Durante il periodo delle indagini, di una durata indeterminata, le autorità siriane e i ribelli hanno promesso una tregua nei combattimenti. Il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha auspicato che gli ispettori possano lavorare senza restrizioni.

Il ministro degli esteri francese Laurent Fabius dal canto sua si è già espresso sulla questione dell'uso di neurotossine da parte del regime, affermando che non ci sono dubbi sulla colpevolezza di Assad per quanto riguarda il ricorso ad armi chimiche. Secondo gli Stati Uniti l’autorizzazione da parte del regime è invece tardiva: è probabile che l’esercito sia riuscito a occultare le prove.

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