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È di nuovo tempo di starnuti

Il periodo delle allergie ai pollini è nel vivo e i cambiamenti climatici stanno prolungando questa fase che affligge una persona su cinque

  • 20 maggio 2021, 05:45
  • 31 agosto 2023, 15:43

Allergie ai pollini e cambiamenti climatici

RSI Oltre la News 20.05.2021, 17:57

Di: Fabio Dotti

Starnuti, fazzoletti, occhi arrossati, gole che grattano e, talvolta, pastiglie da prendere quando proprio non si resiste più. Stiamo parlando delle allergie ai pollini, che in Svizzera colpiscono il 20% della popolazione svizzera. Una cifra che negli anni è aumentata considerevolmente: cento anni fa gli allergici erano infatti solo l'1%. Questo non è però l'unico cambiamento, anzi: negli ultimi anni la durata del periodo delle allergie si è allungata a causa dei cambiamenti climatici.

Il surriscaldamento globale risveglia prima la vegetazione e i pollini sono liberati nell'atmosfera con una decina di giorni d'anticipo rispetto al passato. E non è tutto, il clima sempre più mediterraneo della Svizzera italiana sta facendo proliferare nuove specie: "Potrebbe darsi che un domani ulivi o cipressi possano essere molto più diffusi da noi e quindi avremo allergie da pollini che ora sono poco presenti", spiega Marco Gaia di MeteoSvizzera.

Nel video in testa all'articolo l'intervista al meteorologo sulla relazione tra allergie e cambiamenti climatici.

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