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C'è, a Boa Vista, Crianza feliz

Centinaia di venezuelani in fuga da un paese in profonda crisi si dirigono, ogni giorno, verso il Brasile. Alcuni di loro si reinventano

  • 19 gennaio 2019, 08:53
  • 9 giugno 2023, 05:42

Centro profughi autogestito

RSI/Michele Bertelli 19.01.2019, 11:35

  • ©Michele Bertelli

Sono tra i 450 e i 500 i venezuelani che, ogni giorno, attraversano la frontiera verso il Brasile. Molti di loro sono alla ricerca di un futuro migliore, in fuga dalla crisi economica e dall'iperinflazione che attanaglia il paese. Ma la vita che li attende non è facile.

Chi passa il confine si ritrova nel Roraima, lo stato con il PIL più basso di tutto il Brasile. Boa Vista, la capitale, vive infatti di amministrazione pubblica e servizi. Qui i rifugi organizzati dal governo insieme all'UNHCR non sono ancora sufficienti per contenere i nuovi arrivi, e così circa 2000 persone si ritrovano ogni notte di fronte alla stazione degli autobus.

“La vita per strada era dura, non riuscivo a dormire,” racconta Odalis Suarez, arrivata a Boa Vista circa un anno fa. Oggi Suarez vive a Crianza Feliz, una vecchia scuola abbandonata, occupata da un gruppo di venezuelani e convertita in un rifugio temporaneo per i migranti.

Grazie al tramite di un avvocato brasiliano, il municipio ha autorizzato la loro presenza fino alla fine del 2018, e ha aperto la possibilità che rimangano anche per il nuovo anno. Molti di loro vogliono infatti rimanere vicino al confine nonostante la scarse possibilità lavorative, sognando, prima o poi, di poter tornare a casa.

Michele Bertelli

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