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Casalinghe sì, ma... 2.0

Da Cenerentole a manager della casa, attive in famiglia e nella società: vi presentiamo oggi le nuove massaie

  • 18 marzo 2018, 08:46
  • 4 marzo, 11:35

Casalinga: tutta un'altra storia

RSI/Emmanuela Anderle 18.03.2018, 08:00

  • ©Emmanuela Anderle
Di: Emmanuela Anderle

Le cifre parlano chiaro. Secondo gli ultimi dati dell'Ufficio federale di statistica, in Svizzera le donne dedicano la maggior parte del loro tempo a lavori domestici e familiari: si parla di 28,1 ore a settimana, contro le 16,6 che dedicano al lavoro remunerato, comunque in crescita. D'altra parte, gestire una casa e una famiglia è un mestiere vero e proprio, anche per chi non lo esercita a tempo pieno, come le casalinghe “di professione”. L'identikit che di loro fornisce l'Istat, per fare un paragone guardando all'Italia, le casalinghe “ufficiali” hanno in media di 60 anni, dedicano circa 2.500 ore all'anno (non remunerate) alla gestione di casa e famiglia e sono oltre 7 milioni e 300mila. Un esercito, è vero, ma meno di 10 anni fa, quando erano quasi 8 milioni. Eppure, come è vero che ce ne sono meno, è anche vero che quelle rimaste stanno cambiando, in Italia come in Svizzera.

Ben consapevoli del loro ruolo all'interno della famiglia, le casalinghe sanno di essere una preziosa risorsa per l'intera società con cui si confrontano ogni giorno, facendo sentire la propria voce a sostegno di tutte le donne. È a loro che si rivolge, ad esempio, l'Acsi (Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana) fondata nel 1974 da un gruppo di donne che si erano battute per il diritto di voto. «Queste donne erano in maggioranza casalinghe e si rivolgevano in primo luogo alle casalinghe, ma non per rivendicare il riconoscimento del lavoro domestico, ma piuttosto per far capire quale impatto avevano e hanno i consumi sull'ambiente e la salute e dunque quanto potere potevano e possono avere le scelte delle casalinghe non solo nella cerchia familiare, ma su tutta la società», spiega Laura Regazzoni Meli, segretaria generale dell'Acsi che, ora come allora, organizza campagne di sensibilizzazione su temi importanti come il riuso, salute e consumi.

Sempre a queste donne, casalinghe full time o part time, si rivolge il Moica (Movimento italiano casalinghe). «Con il Moica (associazione fondata in Italia nel 1983 dall'attuale Presidente, Tina Leonzi) abbiamo contribuito alla creazione di una legge per la tutela degli infortuni domestici, ci stiamo battendo contro la decurtazione del 70% della pensione di reversibilità a chi non percepisce altro reddito, abbiamo creato un numero verde per aiutare chi soffre di ludopatia e - prosegue la vicepresidente del Moica, Camilla Occhionorelli - stiamo promuovendo un progetto di auto “intelligente” con dei sensori in grado di impedire la guida a chi si trova in stato di ebrezza».

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