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Girona e la sua libreria

Les Voltes, nata nel 1963, vende e promuove da allora solo libri in catalano e ora... sta scrivendo la Costituzione

  • 23 novembre 2017, 07:06
  • 8 giugno 2023, 13:09

Il lusso di perdere

RSI/Massimo Lauria 23.11.2017, 06:30

  • ©Massimo Lauria

Vendere libri, oggi come oggi, è un atto di coraggio. Limitarsi esclusivamente ai titoli in catalano è una vera impresa. La libreria “Les Voltes” di Girona lo fa da 54 anni. E, oggi più che mai, si impone come punto di riferimento culturale della Catalogna in fermento.

Situata nel cuore del Barri vell, il quartiere vecchio della città, tra la sede del municipio e la casa Carles, la piccola libreria non è mai stata un business per diventare ricchi. Lo scopo dei 43 soci fondatori, nel 1963, non era quello di fare soldi vendendo libri. Volevano difendere la lingua e la cultura catalana. Sugli scaffali portarono gli unici titoli in catalano che il regime di Francisco Franco tollerava in quel momento, sia pur dopo il setaccio della censura.

Mezzo secolo dopo, una nuova minaccia. La grande crisi economica. I proprietari dell’immobile, un istituto religioso, tentarono di recuperare il locale. Fu allora che la cittadinanza scese in piazza, per difendere quella che nel frattempo era divenuta qualcosa di più di una semplice libreria. Un luogo di incontro e di identità, un patrimonio di tutti. Nel 2012, “Les Voltes” si costituisce in Fondazione. Da allora sono i cittadini stessi a combattere per la cultura e la lingua catalana. E ora anche per l’indipendenza.

Lingua, cultura e indipendenza catalana

Molte le campagne autonomiste iniziate qui. All’inizio nei magazzini sotterranei, per evitare l’implacabile repressione del regime del Caudillo. Negli ultimi anni, alcune iniziative hanno avuto un sostegno di massa. Come l’iter per la redazione di una proposta di Costituzione catalana. Un processo condiviso, lanciato dal giudice Santiago Vidal, assieme al direttore della Fondazione, Joan Matamala e che ha visto la partecipazione di giuristi e cittadini.

Oltre 2 mila gli emendamenti presentati attraverso il sito www.unanovaconstitucio.cat , promosso dalla Fondazione. Contributi giunti direttamente dalla cittadinanza, definita “l’esperto 21”, assieme ai 20 esperti costituzionali. Un percorso che, assicurano dalla Fondazione, non si arresterà. Comunque vada.

Gilberto Mastromatteo - Massimo Lauria

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