Lorenzo Lambrughi, alias Lambrenedetto XVI, è un volto popolare soprattutto tra i giovanissimi. Il suo successo lo deve, in particolar modo, ai canali social, che utilizza quotidianamente per pubblicare i suoi video, soprattutto di denuncia. Solo la sua pagina Facebook è seguita da oltre 300'000 persone, il suo canale Youtube conta più di 111'000 iscritti.
"Piteco", uno dei suoi slogan
Classe '69, originario di Olginate in provincia di Lecco, di formazione è progettista di impianti automatizzati per la lavorazione della lamiera, lavoro che svolge quotidianamente e che gli ha permesso fino ad oggi di girare mezzo mondo. Viaggi che documenta quotidianamente attraverso i suoi filmati, nei quali propone confronti tra i paesi che visita e la sua realtà: l'Italia.
Lambrenedetto e il tormentone dei tombini a livello
Le origini del fenomeno Lambrenedetto risalgono al 2012, quando pubblica su youtube un primo video amatoriale girato tra gli scaffali dei supermercati tedeschi e nel quale confronta i prezzi di prodotti della stessa marca venduti in Germania con quelli venduti in Italia: un successo. A quel filmato di denuncia ne seguirono altri, sempre più apprezzati dal pubblico, su temi disparati tra cui il caro benzina, lo stato delle strade, il costo della vita in generale.
Una delle denunce di Lambrenedetto XVI
"È stata la mia passione per i viaggi che mi ha permesso di portare alla luce queste importanti disparità tra i vari paesi - ci racconta Lorenzo, mentre ci accoglie nella sua abitazione nel Lecchese - i miei primi video li ho girati in Germania, ma sono stato anche in Spagna, Portogallo, Albania e,negli ultimi tempi anche in Svizzera; soprattutto nella Svizzera italiana, dove sono particolarmente amato, in particolare dai giovani".
"Lambrenedetto? Beh è solo una parte di me, è il personaggio nel quale mi calo ogni giorno e con il quale gioco per raccontare le mie storie. Indubbiamente è un personaggio inventato, che comunque mi ha dato molta popolarità, in particolare tra i giovanissimi che si nutrono di web...", ci confessa. Per saperne di più guarda la videointervista in apertura
Lino Bini