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La grande festa dei Giochi

Superati molti dei timori della vigilia, Rio de Janeiro e il Brasile si preparano a voltare pagina

  • 22 agosto 2016, 08:01
  • 7 giugno 2023, 22:44

Rio, finite le Olimpiadi - di Emiliano Guanella

RSI Mondo 22.08.2016, 08:00

Ci eravamo preparati al peggio e invece, ancora una volta, ci ha stupiti. Aveva decisamente ragione il grande compositore Tom Jobim quando affermava che “il Brasile non è un paese per principianti”, non facile intendere la complessità di una nazione mai scontata. Ancora di più, viene da dire, a Rio de Janeiro, l’antica capitale tornata ad esserlo per due settimane su scala globale, cuore pulsante di una festa dello sport che ha regalato molte emozioni.

Sicurezza, violenza urbana, terrorismo; le preoccupazioni erano molte e legittime, considerando i tempi che corrono e la “normalità” della criminalità nella città carioca. Sul virus Zika, invece, era più che scontato che non sarebbe esploso perché, come hanno ripetuto per mesi senza essere ascoltati i medici brasiliani, la terribile zanzara prolifera nei mesi estivi e non si fa vedere in inverno; così è stato e alla fine lo hanno dovuto ammettere anche i media americani, che oggi parlano dell’epidemia in corso…a Miami !

Nuove infrastrutture...

L’altro grande punto di domanda erano le infrastrutture, impianti sportivi inaugurati da poco, la metropolitana che entrava in funzione cinque giorni prima dell’inizio delle danze. Anche qui, una sorpresa positiva; centinaia di migliaia di persone ogni giorno hanno circolato per la città e la rete integrata di metro, treno e autobus ha sostanzialmente retto, facendo scoprire anche a certi carioca degli angoli della loro città che prima non si sarebbero mai sognati di visitare. Come la regione del porto vicino al centro storico, rivitalizzata con musei e un grande boulevard aperto al pubblico. Grazie anche alla presenza di migliaia di soldati e poliziotti, la gente ha occupato gli spazi pubblici, ora resta da capire se sarà così anche dopo.

Sul fronte delle polemiche possiamo segnalare l’apprensione per l’acqua dal colore verdastro della piscina dei tuffi, problema poi miracolosamente risolto, la telenovela per il finto assalto inventato dal nuotatore statunitense Ryan Lochte, che in realtà voleva mascherare una notte brava con i compagni di squadra e le lamentele per il tifo decisamente rumoroso e contro gli avversari dei brasiliani in sport che generalmente richiedono un comportamento più compassato da parte del pubblico, come il judo, la scherma o l’atletica. Poca cosa, comunque, rispetto ai timori della vigilia.

... ma anche un buco in bilancio

Alla città di Rio de Janeiro restano in eredità delle buone infrastrutture e degli impianti che si spera verranno utilizzati per far crescere il movimento sportivo locale, ma anche un pesante buco in bilancio nelle casse pubbliche, già virtualmente in bancarotta. Ai tifosi brasiliani l’orgoglio di aver organizzato una grande festa, quasi come fosse un carnevale di 15 giorni chiusa, tra l’altro, nel migliore dei modi, con la vittoria contro la Germania nel calcio. Una medaglia d’oro che scaccia i fantasmi pesanti dell’umiliante 7 a 1 dei Mondiali di due anni fa.

Politica di nuovo protagonista

Passati i Giochi, la politica torna ad essere protagonista, perché entro fine mese si conclude il processo politico di impeachment alla presidente momentaneamente allontanata Dilma Rousseff. L’esito appare scontato, con la caduta definitiva di Dilma, Michel Temer prende in mano le redini del paese al 100%. Ha davanti a sé sfide particolarmente difficili, dalla crisi economica alle inchieste giudiziarie che potrebbero coinvolgerlo direttamente al clima di malcontento generale e sfiducia nella classe politica. Fronti delicati, per i quali non basterà l’effetto positivo lasciato dallo “spirito olimpico” vissuto a Rio de Janeiro in questi giorni.

Emiliano Guanella

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