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La morte che non fa più ridere

L'azienda romana di pompe funebri Exequia da anni promuove i suoi servizi ironizzando sulla morte. Da inizio pandemia ha smesso di farlo

  • 28 aprile 2020, 07:48
  • 10 giugno 2023, 00:14

La morte al tempo del Covid-19

RSI/Gilberto Mastromatteo 28.04.2020, 07:45

Alessandro Taffo e la sua impresa funebre Exequia sono ormai celebri a Roma. Tutto è nato da una irriverente campagna pubblicitaria che, alcuni anni fa, ha letteralmente rivoluzionato la comunicazione nel settore. Giochi di parole a tema sepolcrale. Un modo ironico di esorcizzare l'argomento tabù della morte che, in breve tempo, ha conquistato il pubblico.

Oggi però, in piena pandemia da Covid-19, sono proprio gli storici necrofori romani a fare un passo indietro: “Non è più il caso di scherzare – dice Taffo – questa morte mette paura”. Specialmente agli addetti del settore, tra i più a rischio contagio.

In Italia il bilancio delle vittime continua ad essere drammatico. Circa 25 mila, il dato più alto d'Europa. Ma a rendere ancora più fredda la morte ai tempi del Covid-19, c'è l'impossibilità di organizzare funerali canonici. Spesso ad accompagnare le salme vengono autorizzati solo un paio di familiari. E sono diversi i parroci e le imprese di pompe funebri che hanno iniziato a riprendere le funzioni e trasmetterle in streaming, per chi è costretto a casa.

Gilberto Mastromatteo

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