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L'identità rūm che sopravvive

Il Patriarcato e Apoyevmatini - il giornale in greco di Turchia - garantiscono ai romei di continuare ad essere comunità

  • 6 February 2021, 07:41
  • 10 June 2023, 06:15

I Rūm Quel che resta della comunità greco-ortodossa di Turchia (capitolo II)

RSI/Italo Rondinella - Filippo Cicci\u00f9 06.02.2021, 08:40

La fondazione della Repubblica di Turchia nel 1923 si accompagnò alla volontà di costruire uno Stato nazionale basato sull’identità turca, in opposizione al modello multiculturale dell’Impero ottomano caduto con la prima guerra mondiale. L’idea di trovare una nazione per la Turchia si espresse anche attraverso un programma di dissoluzione delle minoranze non musulmane. Subirono le conseguenze di questa politica anche i romei, i cristiani greco ortodossi discendenti dall’Impero bizantino e conosciuti come rūm. Apoyevmatini è oggi l’unico quotidiano rimasto in Turchia a pubblicare in lingua greca e la storia del giornale è uno specchio attraverso cui si può comprendere la tragica vicenda dei romei nel XX secolo.

Un giornale

Fondato a Istanbul nel 1925, viene costretto dalle autorità a cambiare il direttore già nel 1927 e da allora riuscì a sopravvivere grazie all'auto-censura utilizzata addirittura anche nel descrivere il pogrom subito dalla stessa comunità rūm nel 1955. Ridottosi negli anni a vendere 80 copie al giorno e a pubblicare soprattutto necrologi, Apoyevmatini nel 2003 riacquisterà dignità e tornerà ad essere un giornale politico sotto la direzione di Mahil Vasiliadis, un romeo di Istanbul e parente dei fondatori del giornale che decise di tornare in Turchia dopo averla lasciata nel ’76 a causa di pressioni per la sua attività giornalistica. Apoyevmatini è oggi letto dall’intera comunità rūm di Istanbul, Minas Vasiliadis affianca il padre nella direzione e ha l’obiettivo di continuare anche dopo il 2025, quando Apoyevmatini festeggerà il suo primo secolo di storia.

Una chiesa


Nel cuore del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli

La tradizione dei romei continua a vivere anche grazie al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, la più prestigiosa istituzione dell’intero mondo cristiano ortodosso. I rūm trovano nel Patriarcato una casa comune e considerano il Patriarca Bartolomeo I una guida non solo spirituale, ma anche umana. Oltre alle messe domenicali, la tradizione religiosa dei rūm si esprime anche in partecipate cerimonie rituali tipiche. Una delle più note è la benedizione delle acque nel giorno dell’Epifania, ogni 6 gennaio, quando il Patriarca lancia la croce nel Corno d’Oro dove alcuni fedeli competono nuotando per afferrarla. L’evento è trasmesso in diretta dalle principali TV turche e vi partecipano non solo fedeli cristiani, ma anche molti turchi curiosi di osservare questa tradizione tipica di Istanbul fin dai tempi in cui la Città era conosciuta come Costantinopoli.

Filippo Cicciù

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