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Mosul, città divisa dal Tigri

La battaglia per privare l'IS di quella che è diventata la sua roccaforte continua e i civili sono in fuga

  • 16 dicembre 2016, 07:23
  • 8 giugno 2023, 02:12

Il Tigri della salvezza - di Francesca Mannocchi

RSI Mondo 14.12.2016, 18:32

La guerra per riconquistare Mosul non fa più notizia, ma è ogni giorno più feroce. I civili in fuga raccontano terribili dettagli della vita quotidiana sotto il sedicente Stato islamico (IS). Il fiume Tigri, che divide in due la città, è diventato per moltissimi un miraggio di salvezza.

Il colonnello Ibrahim è a capo di una sezione dell’esercito che in queste settimane si sta occupando di aiutare i civili che vogliono attraversare il fiume. Da una parte del fiume c’è la salvezza, dall’altra i combattimenti che ancora infuriano. L’esercito, a sua volta, deve affrontare questa guerra talvolta con pochi mezzi, come su questa sponda del Tigri, dove per aiutare vecchi, donne e bambini, ci sono poche piccole imbarcazioni di legno e solo una a motore.

Ogni giorno sono migliaia le persone che si ammassano lungo il fiume chiedendo di essere salvate, cercando di mettere in salvo i figli, i genitori anziani. Molti di loro non sono riusciti a portare con sé tutti i propri cari e temono che l’IS li stia usando come scudi umani. Per chi riesce a venire via, c’è il sollievo delle mani amiche dell’esercito e la gioira di poter recuperare dei piaceri semplici: mostrare il proprio volto senza niqab, fumare una sigaretta, usare il telefono.

Francesca Mannocchi

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