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Qui si può tornare bambini

C'è, a Grandate (a 13 km da Chiasso), un museo pieno di cavalli a dondolo dove le fiabe sono realtà e l'entrata è gratuita

  • 16 dicembre 2017, 08:50
  • 8 giugno 2023, 13:55

Viaggio in sella alla... fantasia

RSI/Emmanuela Anderle 16.12.2017, 08:00

  • ©Emmanulea Anderle

L'idea è nata da un sogno, quello di Pietro Catelli, Cavaliere del Lavoro e fondatore del gruppo Artsana, che, per il giorno del suo 80esimo compleanno, decise che non avrebbe ricevuto regali ma ne avrebbe fatto lui stesso uno ai suoi nipoti e a tutti i bambini del mondo: un museo dedicato al cavallo giocattolo. Fu così che il 14 aprile 2000, a Grandate, in provincia di Como, in quella che negli anni '50 fu la scuderia del mitico trottatore comasco Tornese, venne inaugurato questo museo unico al mondo.

In diciassette anni la collezione, inizialmente formata dai cavalli donati dallo stesso Cav. Catelli, si è ampliata moltissimo, fino ad arrivare ad oltre 680 esemplari. Un numero in costante espansione visto che tutt'oggi il museo accoglie esemplari di cavallo giocattolo donati dai loro proprietari: ognuno di questi preziosi cimeli, oltre al nome del suo possessore, porta con sé anche una storia particolare. Come Roberto, il cavallo a dondolo che accoglie i visitatori al museo. «È il più grande d'Europa ed è stato realizzato per il Pinocchio di Roberto Benigni: nel film accoglieva in bambini all'ingresso del Paese dei Balocchi e noi, che consideriamo il nostro museo un po' un Paese dei Balocchi, abbiamo deciso di metterlo all'ingresso», spiega Giovanni Berera, curatore del Museo del Cavallo Giocattolo. «Oppure c'è Andrew, il più antico cavallo esposto, risalente al 1700, oramai privo di criniera e orecchie, logorato da tutti i bambini che ci hanno giocato nei secoli», spiega Lara Giamminola, coordinatrice del Museo. Tra i tanti modelli di cavalli esposti se ne contano moltissimi provenienti dall'estero, come Tzatzuo, cavallo da giostra cinese, come rivelano i suoi occhi a mandorla e poi esemplari provenienti dall'India, finemente decorati, dal Giappone, realizzati con scarti di kimono o "dal futuro", come il modello di Kartell, essenziale e trasparente, o quello firmato Pininfarina, in legno e dalla forma affusolata.

Il museo, a 13 chilometri dal confine di Chiasso, è aperto tutti i giorni dal martedì al sabato. L'ingresso è gratuito per volontà dello stesso Pietro Catelli: lui che da piccolo, orfano di madre e figlio di un operaio non aveva avuto molti giocattoli, ha deciso di rendere disponibile a tutti questo viaggio nel mondo della fantasia dove i bambini, dopo la visita, possono anche divertirsi nei vari laboratori didattici (da prenotare) e costruire lì il proprio cavallo giocattolo.

Emmanuela Anderle

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