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Un Ramadan che entrerà nella Storia

Sono quasi due miliardi i fedeli che lo vivranno in isolamento, ma... sul confine italo-svizzero le azioni di aiuto reciproco non mancano

  • 26 aprile 2020, 09:45
  • 10 giugno 2023, 00:12

L'Islam ai tempi del Covid-19

RSI/Mauro Consilvio 26.04.2020, 09:45

È iniziato la sera del 23 aprile e proseguirà fino al 23 maggio. Stiamo parlando del Ramadan, il mese nel quale i musulmani praticano il digiuno commemorando la prima rivelazione del Corano a Maometto. Quello di quest'anno, però, sarà un Ramadan diverso perché il Covid-19 sta modificando nel profondo anche la vita sociale e religiosa di migliaia di cittadini musulmani in tutto il mondo. Se a Saronno, provincia di Varese, il Centro Culturale Islamico ha deciso di combattere l’isolamento organizzando un servizio di consegna a domicilio di cibo ai bisognosi (e non solo di fede islamica), in tutta Italia è emerso il problema delle sepolture dei fedeli.

Non essendo più possibile trasferire le salme nei Paesi d’origine, in numerosi cimiteri i posti nelle aree dedicate all’inumazione per musulmani sono esauriti. Aree che permettono l’osservanza di regole come il qibla, l’orientamento del viso verso sudest, nella direzione della Mecca. L’UCOII, Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, sta collaborando con Prefetture e Ministero degli Interni per permettere le sepolture anche in cimiteri fuori dalla zona di residenza del defunto, vietate dalle disposizioni vigenti, in modo da distribuire e sfruttare in maniera capillare le aree di sepoltura dedicate.

Sullo sfondo, poi, il Ramadan, un Ramadan che farà la Storia: per la prima volta quasi due miliardi di fedeli in tutto il mondo si troveranno costretti a viverlo nell’isolamento delle proprie abitazioni. Privati di quel senso identitario di comunità e unità associato al mese sacro, ai fedeli rimane la possibilità di vivere ogni casa come una piccola moschea familiare.

Mauro Consilvio

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