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Vigneti bruciati di California (1)

Jim e Laura Regusci non porteranno a termine la vendemmia 2020, ma, nonostante tutto, andranno avanti perché il loro vino è una tradizione

  • 3 novembre 2020, 06:51
  • 10 giugno 2023, 05:46

I ticinesi e gli incendi nella Napa Valley (1) - I Regusci

RSI/Daniele Compatangelo 03.11.2020, 06:45

Martedì 3 novembre. I cittadini degli Stati Uniti, tra poche ore, sapranno chi sarà il loro presidente per il prossimo quadriennio. Tra loro ci sono anche californiani di origine ticinese: i Regusci, i Nichelini e i Pestoni ad esempio che avevamo conosciuto due anni fa, dopo gli incendi (“Atlas Fire”) che, nell’ottobre 2017, avevano devastato la California. Siamo tornati a trovarli quest’anno perché, oltre alle restrizioni imposte dalla pandemia, gli incendi di settembre, se mai fosse possibile, sono stati ancora più violenti dei precedenti. Li hanno chiamati “Glass Fire” e hanno bruciato quasi tutta la Napa e la Sonoma Valley, zone che fondano la propria economia sulla produzione del vino.

I Regusci e la forza di rialzarsi


È uno scenario diverso quello che troviamo rispetto a quello del 2017.

Il coraggio dei ticinesi di California - I Regusci

RSI/Daniele Compatangelo 02.01.2018, 06:30

  • ©Daniele Compatangelo

Questa volta incontriamo Jim e Laura Regusci mentre stanno cercando di salvare alcuni macchinari tra le vigne, in prossimità delle fiamme. Jim, che stava supervisionando quest' operazione, ci concede alcuni minuti, mentre la moglie Laura lo sostituisce. Jim ci spiega che la cenere che ha provocato questo incendio e quelli che lo hanno preceduto nei mesi scorsi, hanno depositato così tanta fuliggine - sia sul suolo sia sui grappoli d’uva - che sarà impossibile portare a termine la vendemmia del 2020 perché l’uva avrà un sapore di bruciato che renderà impossibile bere il vino.

Tra il Covid-19 e i disastri naturali, tra i quali anche alcuni terremoti che hanno colpito la regione negli ultimi anni, l’intera economia locale è stata messa a dura prova. Oltre il 70% della Napa e della Sonoma Valley sono andate in cenere. Dal momento che il loro vino è venduto solamente on line ai privati e che la loro attività non vive solo di turismo, non hanno patito il lockdown. Il problema sta nel fatto che, non avendo potuto portare a termine la vendemmia, mancherà il vino per la stagione 2020. La loro storia nel video in apertura.

Daniele Compatangelo

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