Addio "all'angelo" della stazione

Diceva di avere una missione: benedire i passanti. Lo ha fatto per 23 anni alla stazione di Zurigo. Di lei si sa poco altro, per molti era semplicemente "l'angelo della stazione centrale". Ora Frieda Bühler non c'è più, è morta lo scorso 9 giugno all'età di 78 anni.

Curva, negli anni sempre più curva sulla sua sedia a rotelle, una coperta di lana sulle ginocchia e un velo rosso a coprirle i capelli grigi. Nel via vai caotico della stazione centrale di Zurigo Frieda Bühler è stata per anni una boa, calma e con gli occhi sempre intenti a cercare lo sguardo dei passanti, stranieri o habitué della stazione. Per molti una figura misteriosa, una senzatetto, per altri una vedova che non ha perso la speranza di veder scendere un giorno il marito da chissà quale treno.

Giovedì un necrologio sul Tages-Anzeiger racconta invece la storia di una donna che semplicemente sentiva di avere una missione: benedire i passanti, lo faceva con lo sguardo, uno ad uno. Poche parole e un sorriso per chi le rivolgeva la parola, niente interviste, lei aveva un compito da svolgere.

Chi l'ha conosciuta racconta che soldi non ne accettava, nemmeno quando senzatetto lo era stata davvero.

Nata nell'Entlebuch lucernese e di formazione infermiera, negli anni 80 Frieda Bühler aiutava i tossicodipendenti di Zurigo, fianco a fianco con Ernst Sieber, il pastore degli emarginati. E poi nel 1990 l'illuminazione, la chiamata, da allora la si trovava alla stazione centrale fino a notte inoltrata, estate e inverno. Questo fino a cinque anni fa, quando la salute la costrinse a rimanere in un casa per anziani. Se n'è andata in un sabato di giugno, tre settimane dopo il 91enne pastore Sieber.

RG/Gianluca Olgiati/M. Ang.