Svizzera

Allevamenti, "No" degli Stati all'iniziativa

Secondo la Camera dei Cantoni, le disposizioni sulla protezione degli animali in Svizzera sono già oggi tra le più rigorose a livello mondiale

  • 2 March 2022, 13:08
  • 23 June 2023, 13:50
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Radiogiornale delle del 2.3.2022 - Il servizio di Mattia Serena

RSI Svizzera 02.03.2022, 13:17

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Al pari del Consiglio nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha respinto oggi (32 voti a 8) sia l’iniziativa popolare che vuole vietare l’allevamento intensivo, sia il controprogetto diretto del Consiglio federale (30 voti a 14), mediante il quale si intende iscrivere nella Costituzione il principio della protezione del benessere degli animali. Il dossier è pronto per le votazioni finali.

Stando alla maggioranza del plenum, le disposizioni sulla protezione degli animali in Svizzera sono già oggi tra le più rigorose a livello mondiale: l’iniziativa procurerebbe uno svantaggio concorrenziale per l’agricoltura elvetica.

Il plenum non è contrario all'idea di fondo di promuovere il benessere degli animali da reddito, bensì ai mezzi proposti per realizzarla. Qualora la proposta di modifica costituzionale venisse accolta alle urne, la Confederazione dovrebbe stabilire i criteri per il ricovero e la cura degli animali, compresi l'accesso all'esterno, la macellazione e il numero massimo per stalla. Anche le importazioni sarebbero sottoposte agli stessi criteri. Si tratterebbe in pratica di conformarsi ai capitolati d'oneri di Bio Suisse in materia di allevamento.

Queste esigenze sono state giudicate troppo elevate, specie da membri del PLR e dell'UDC, partito notoriamente vicino ai contadini. Le conseguenze paventate: prezzi più alti per i consumatori, aumento del turismo degli acquisti e delle importazioni, nonché perdita di posti di lavoro.

Nei loro interventi, sinistra e Verdi hanno fatto notare che in materia di allevamento e protezione degli animali, la Svizzera può ancora fare di più: il 50% degli animali non è mai all'aperto fino al giorno della macellazione e, fra i polli, oltre l'80% non vede mai un prato nel corso della vita.

Iniziativa e controprogetto

Tra i promotori dell'iniziativa, lanciata nel 2018, ci sono la presidente della Fondazione Franz Weber, Greenpeace, ma anche politici di vari orientamenti, come il consigliere agli stati Daniel Jositsch (PS/ZH), il consigliere nazionale Bastien Girod (Verdi/ZH) e il granconsigliere bernese Stefan Hofer dell'UDC nonché rappresentanti degli agricoltori come KAGfreiland e Bio Suisse.

Il testo prevede un'aggiunta all'articolo 80 sulla protezione degli animali della Costituzione federale, in modo da vietare l'allevamento intensivo, ossia industriale, "finalizzato alla produzione più efficiente possibile di prodotti animali, nell'ambito del quale il benessere degli animali è leso sistematicamente". La Confederazione stabilisce i criteri per il ricovero e la cura degli animali, compresi l'accesso all'esterno, la macellazione e il numero massimo per stalla. Anche le importazioni sarebbero sottoposte agli stessi criteri.

Il controprogetto

Il controprogetto prevede che il bestiame possa vivere in stalle a stabulazione libera o uscire all'aperto durante il giorno se la stabulazione è fissa. I suini dovrebbero obbligatoriamente avere a disposizione un'area di riposo con lettiera per migliorare la resistenza alle malattie e ridurre l'uso di medicinali. Per quanto riguarda la macellazione, si dovrà impedire che gli animali provino dolore, soffrano o abbiano paura. Il testo governativo prevede inoltre che il principio incluso nella Costituzione sia esteso a tutti gli animali, non solo quelli a scopo agricolo come auspicato dall'iniziativa.

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