Il gruppo energetico svizzero Alpiq ha stimato che i danni economici in caso di "sì" all'abbandono del nucleare ammontano a 2,5 miliardi di franchi. L'azienda reputa che non sia possibile chiudere anticipatamente le due centrali nucleari di Gösgen (di cui detiene il 40% della proprietà) e Leibstadt (32%).
La centrale di Mühleberg
La perdita — ha comunicato la ditta in una nota diffusa lunedì — dovrà
essere risarcita e tale scenario sarà esaminato "a
tempo debito".
Gli investimenti che sono già stati fatti — se i due impianti dovessero essere spenti rispettivamente nel 2024 e nel 2029 — sarebbero vanificati e i ricavi ottenibili con il funzionamento a lungo termine andranno persi, mentre la maggior parte dei costi totali, fino allo smantellamento, sono fissi e andranno sostenuti indipendentemente dalla vita utile.
ATS/px
Per saperne di più: il comunicato dell'azienda (in inglese)