Svizzera

Case secondarie: no indennizzi

Il Tribunale federale ha bocciato il ricorso di un'impresa edile vallesana che aveva chiesto un rimborso di quasi mezzo milione di franchi

  • 28 agosto 2018, 15:32
  • 8 giugno 2023, 23:41

PP 12.00 del 28.8.2018 Il servizio di Roberto Scolla

RSI Svizzera 28.08.2018, 14:17

  • Foto d'archivio Keystone
Di: ATS/Nad

I proprietari di terreni colpiti dal nuovo limite di costruzione per le residenze secondarie, entrato in vigore dopo il "sì" popolare dell'11 marzo 2012, non hanno diritto a un indennizzo. È questa la sentenza del Tribunale federale che martedì ha rifiutato il rimborso di quasi mezzo milione di franchi richiesto da un'impresa edile vallesana, che il 18 dicembre 2012 aveva ricevuto in un primo tempo un'autorizzazione per costruire uno chalet residenziale di quattro appartamenti, poi negato in ultima istanza da Consiglio di Stato e dal Tribunale cantonale.

La garanzia della proprietà non è assoluta perché deve rispettare i limiti imposti dall'ordine giuridico, hanno spiegato i giudici di Losanna, aggiungendo che la società immobiliare conosceva i contenuti della votazione popolare e quindi poteva immaginarsi un esito negativo.

Il Tribunale federale ha sentenziato dunque che in questo caso non esiste alcun esproprio, perché la società ha pur sempre la possibilità di costruire residenze primarie, o spazi abitativi sfruttati a scopi turistici messi a disposizione per brevi periodi.

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