I cinque colpi di pistola che il 17 novembre 2012 uccisero il kickboxer brasiliano Godzilla a Zurigo-Affoltern non furono tutti esplosi per legittima difesa dalla compagna del 34enne, una svizzera che all’epoca dei fatti aveva 31 anni. La donna aveva sparato sentendosi minacciata dall’aggressione dell’uomo, una montagna di oltre 115 chili di muscoli ripartiti su quasi 2 metri d’altezza.
Il Tribunale federale ha annullato l’assoluzione dell’istruttrice di fitness pronunciata dalla giustizia cantonale poiché gli ultimi due proiettili raggiunsero l’uomo quando era già a terra, ferito e inerme. Secondo la Corte di Mon Repos, che ha accolto il ricorso del ministero, si trattò di un " eccesso temporale di legittima difesa". I giudici cantonali devono pertanto riconsiderare il caso poiché il loro primo verdetto "è contrario al diritto federale sia dal punto di vista processuale che materiale”.
In prima istanza la donna era stata condannata a 5 anni di carcere, l’accusa ne aveva chiesti 13.
Diem/ATS