Svizzera

Coronavirus, sì alle finestre di crisi

Il Consiglio federale autorizza, a determinate condizioni, i cantoni ad adottare provvedimenti supplementari. A sollevare la questione era stato il Ticino chiudendo aziende e cantieri

  • 27 marzo 2020, 15:30
  • 9 giugno 2023, 23:36
Soluzione al caso Ticino

Soluzione al caso Ticino

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Di: ludoC

Sì alle cosiddette finestre di crisi ma a determinate condizioni: il Consiglio federale ha deciso che, in casi eccezionali, i cantoni possono richiedere l’adozione di provvedimenti supplementari per un periodo tempo limitato per lottare contro il coronavirus. A sollevare la questione era stato il Ticino che, contrariamente a quanto emanato da Berna, aveva deciso di chiudere cantieri e industrie. Una misura che era stata criticata più volte Oltralpe. Le disposizioni emanate dall’Esecutivo federale prevedono però rigidi paletti, come la concertazione con le parti sociali, la garanzia dell’approvvigionamento di popolazione e strutture sanitarie e vincoli concernenti le indennità per il lavoro ridotto.

I dettagli

“Nella lotta al coronavirus, si legge in un comunicato del Governo, il Consiglio federale può autorizzare i Cantoni a ordinare la temporanea limitazione o cessazione delle attività di determinati settori dell’economia se la situazione epidemiologica lo richiede. Nella sua seduta del 27 marzo 2020 ha adottato una modifica della pertinente ordinanza”.

“Se a causa della situazione epidemiologica sussiste un pericolo particolare per la salute della popolazione – continua la nota –, il Consiglio federale può autorizzare un Cantone a ordinare la temporanea limitazione o cessazione delle attività di interi settori dell’economia. Le aziende che plausibilmente attuano i provvedimenti concernenti l’igiene e il distanziamento sociale possono tuttavia continuare a esercitare la loro attività”.

Autorizzazione per evitare collasso del sistema sanitario

I cantoni possono chiedere quest’autorizzazione quando, anche dopo essere stati aiutati da altri cantoni, non dispongono di sufficienti capacità nel settore sanitario, se è altamente improbabile che i settori economici interessati non riescano ad attuare le disposizioni per la prevenzione prescritte e se il funzionamento di questi settori è compromesso dalla mancanza di manodopera frontaliera.

Garantire approvvigionamento

La nuova ordinanza prevede anche altri paletti: le parti sociali devono infatti approvare la decisione del cantone e devono essere garantiti sia l’approvvigionamento della popolazione con beni d’uso quotidiano sia l’approvvigionamento delle strutture sanitarie.

Inoltre, si legge ancora nel comunicato stampa del Governo, “se i provvedimenti adottati vanno oltre quanto autorizzato dal Consiglio federale, decade per il Cantone il diritto all’indennità per lavoro ridotto della Confederazione.

TG 20 del 26.03.2020 L'intervista di Simona Cereghetti a Simonetta Sommaruga

RSI Svizzera 26.03.2020, 21:33

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