Svizzera

Il grido di aiuto della cultura

"Non escludeteci dalla società", è l'appello lanciato a Berna da un collettivo che riunisce 450 attori tra festival e personalità politiche

  • 23 dicembre 2020, 08:01
  • 10 giugno 2023, 07:14

RG 08.00 del 23.12.2020 Il servizio di Gino Ceschina

RSI Svizzera 23.12.2020, 09:44

  • keystone
Di: ats/Bleff

Gli attori culturali indipendenti si sentono "ingiustamente esclusi dalla società quando vengono prese decisioni a livello federale o cantonale per combattere la pandemia". Un manifesto in tal senso è partito per Berna, sostenuto da importanti festival, personalità politiche e persino dallo specialista in malattie infettive Didier Pittet.

Circa 450 attori culturali hanno firmato l'appello destinato al Parlamento e al Consiglio federale chiedendo che il lavoratori autonomi del settore culturale vengano difesi con lo stesso ardore di quello impiegato per altri settori dell'economia, scrive il collettivo. Sette i rappresentanti principali del movimento, tra cui Jean -Philippe Jutzi, ex consigliere diplomatico a Parigi e in Cina, la violoncellista Estelle Revaz e l'artista Célina Ramsauer.

Il manifesto ricorda che le persone che lavorano nella cultura in senso lato rappresentano il 6,3% dei lavoratori in Svizzera. Nel 2018 il valore aggiunto dell'economia culturale è stato di 15,2 miliardi di franchi. Gli attori culturali indipendenti rappresentano il 28% delle persone che lavorano in questo campo. Impossibilitati a lavorare, sono quelli su cui la crisi pesa di più.

Covid, le nuove misure

Telegiornale 18.12.2020, 21:00

Ti potrebbe interessare