L'Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione ha annunciato mercoledì la soppressione di 57 posti di lavoro a tempo pieno, invocando i tagli di bilancio nel settore del personale decisi dal Parlamento.
La maggior parte dei tagli, riguardanti l'equivalente di 32 impieghi a tempo pieno, verrà concretizzata attraverso un'"esternalizzazione mirata" delle prestazioni. L'obbiettivo è che i dipendenti interessati possano essere riassunti dall'impresa che si aggiudicherà l'appalto.
I sindacati ritengono che almeno 60 collaboratori saranno licenziati, malgrado le garanzie di Ueli Maurer, capo del Dipartimento delle finanze, da cui dipende l'ente. Provvedimento ritenuto inaccettabile anche perché, a detta delle organizzazioni di categoria, andranno a colpire i più anziani e i meno ben formati. Una nota di protesta è stata pubblicata anche dal Partito socialista.
ATS/dg