Svizzera

No-Vax contro la Berna federale

L'Ufficio di sanità invita a farsi vaccinare al più presto anche con una nuova campagna, i contrari vogliono la libera scelta nella Costituzione elvetica

  • 4 agosto 2021, 09:41
  • 10 giugno 2023, 13:10

RG 07.00 del 4.08.2021 Il servizio e l'intervista di Alberto Andreani

RSI Svizzera 04.08.2021, 09:27

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L’Ufficio federale di sanità pubblica invita tutti a farsi testare al ritorno dalle vacanze. Lo ha dichiarato, ieri martedì, la responsabile della divisione Malattie trasmissibili dell’Ufficio federale della sanità pubblica, Virginie Masserey, presentando la nuova campagna dell’UFSP che conterrà proprio il messaggio “Fatevi testare dopo le vacanze”. Secondo gli esperti della Confederazione, infatti, “il coronavirus non sparirà: prima o poi, chi non si vaccina è destinato a infettarsi".

Sulla questione vaccino vi è da un lato "una scelta individuale per il bene della comunità", dall'altro "la libertà fondamentale di non vaccinarsi". Due visioni inconciliabili. Eppure, grazie ai vaccini, la Confederazione sarebbe in grado di porre fine all'epidemia nel giro di due mesi, ha affermato il presidente della Task-force scientifica istituita dal Consiglio federale. Per Martin Ackermann bisogna però fare i conti coi circa 3 milioni di persone che non sono ancora immunizzate e la pressione sul sistema sanitario potrebbe dunque aumentare di nuovo.

"Carenze immunitarie non escludono il contagio, buone difese, al contrario, lo contrastano" sottolinea Richard Koller, presidente del "Movimento per la Libertà" Svizzera. Un comitato d'iniziativa che ha già raccolto quasi 86’000 firme per fissare nella Costituzione la scelta di opporsi al vaccino, senza conseguenze discriminatorie, sociali o professionali. "Anche se l'obbligo vaccinale è già una realtà, aggiunge Koller, visto che i non vaccinati vengono comunque discriminati nonostante ripongano fiducia nel proprio sistema immunitario".

Koller ricorda pure che i preparati in uso in Svizzera godono di un'omologazione "temporanea”. Motivo per cui si dovrebbe poter liberamente scegliere se partecipare a questa fase di “test”. Una scelta, complicata dal fatto che “le persone vaccinate possono diffondere il coronavirus con la medesima frequenza dei non vaccinati, come ammesso dagli esperti della Confederazione, citando nuovi studi americani”.

RG/Swing

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